Di fronte a migranti privi di documenti o con documenti presumibilmente falsi è “legittimo” e “doveroso” accertare l’età anagrafica ricorrendo ad esami radiografici che stabiliscano se siano maggiorenni o no. Anche da questo, infatti, dipende il diritto o meno a restare in Italia. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza 28860 accogliendo una precedente decisione del Giudice di pace di Bologna sull’espulsione di un giovane del Gambia risultato maggiorenne mentre al contrario dichiarava la minore età. Secondo il parere della Suprema Corte “ove l’età della persona interessata risulti incerta, il ricorso al metodo di indagine di ordine medico legale, onde stabilirne quella effettiva, è non solo pienamente legittimo ma addirittura doveroso, non potendosi ritenere altrimenti surrogabile mediante metodo dotato di altrettanta affidabilità”
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